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FEEXPO 2024, l’appello dell’amusement: regole chiare e un quadro normativo indipendente

FEEXPO 2024, l’appello dell’amusement: regole chiare e un quadro normativo indipendente
A Bergamo la seconda edizione della fiera degli apparecchi senza vincite in denaro
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Il filo conduttore della manifestazione è la volontà del settore di ‘staccarsi’ dal mondo delle slot

Rilanciare il settore dell’amusement attraverso una netta separazione dagli apparecchi con vincita in denaro. Abbracciare le nuove tecnologie e le nuove tendenze dell’intrattenimento. Dialogare con politica ed enti regolatori per tutelare un comparto di grande importanza sociale ed economica. Questo è quanto emerso da FEEXPO 2024, la seconda edizione della fiera sull’amusement, che anche quest’anno si è tenuta a Bergamo

Tre giorni di eventi, panel, manifestazioni e conferenze dal 27 al 29 febbraio, nella più grande fiera italiana dedicata esclusivamente alle famiglie, agli operatori del settore e agli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Ben 63 espositori provenienti da 14 regioni italiane diverse e da 4 Stati esteri hanno messo in mostra, sui 6.500 mq della Fiera di Bergamo, il meglio dell’Amusement: dai giochi tradizionali a quelli virtuali, passando per i parchi divertimento, i videogiochi, gli Esports e la realtà aumentata.

Associazioni e autorità al taglio del nastro di FEEXPO 2024

Promossa da Consorzio FEE e Promoberg, Family Entertainment Expo 2024 mira ad essere un punto di riferimento in Italia per un settore che coinvolge 60mila addetti e centinaia di imprese, che lavorano nell’ambito della produzione, distribuzione e gestione. Realtà e professionisti che arrivano a 500mila se si tiene conto anche del front office e dei settori amministrativi. 

A tutto questo, si aggiungono gli ingressi di oltre 3.000 operatori nel corso della manifestazione. Un tale successo che ha spinto gli organizzatori ad annunciare già le date anche per la terza edizione, che si terrà sempre alla Fiera di Bergamo da martedì 25 a giovedì 27 febbraio 2025 e sarà aperta al pubblico.   

Tiziano Tredese, presidente FEE

L’appuntamento è stato molto importante per fare il punto della situazione sul presente e il futuro dell’amusement in Italia, tra necessità giuridiche e normative. A tal proposito Tiziano Tredese, Presidente del Consorzio FEE, ha sottolineato: “La fiera è andata molto bene, siamo molto soddisfatti, sia per quello che abbiamo visto da parte degli espositori, sia per quanto riguarda gli eventi e le conferenze. Storicamente, questa fiera verrà ricordata per la visita di ADM. Se otterremo dei risultati, sarà anche grazie a questa visita. Da Bergamo vogliamo far capire che il decreto del maggio 2021 va assolutamente riscritto pensando al mondo che ci circonda. Il nostro è un divertimento sicuro e per famiglie”. 

Alessandro Lama, presidente Federamusement

“La fiera è stata strepitosa. L’anno scorso era certamente una scommessa e l’abbiamo vinta, quest’anno abbiamo fatto ancora meglio con oltre 60 espositori e stiamo già pensando di espanderci nel 2025, con un altro padiglione da 6.000 metri quadrati. Abbiamo tracciato un percorso che ci deve vedere vincenti, siamo l’unica fiera italiana dedicata all’amusement e puntiamo ad affermarci anche a livello europeo. Questa è la fiera dell’amusement, per le famiglie e i bambini”, ha invece detto Alessandro Lama, Presidente Federamusement Confesercenti.

Apparecchi senza vincita in denaro e comma 6 da tenere ben distinti, quindi. Questo è stato il filo conduttore che ha collegato gli interventi degli esperti, intervenuti nel corso dei vari panel e conferenze della fiera. L’avvocato Cino Benelli, ad esempio, ha sottolineato: “Il nostro legislatore considera gli apparecchi senza vincita in denaro come l’anticamera del gioco d’azzardo. Quindi, per gli apparecchi comma 6 e comma 7, al di là della concessione (prevista solo per il comma 6), si applica la stessa normativa, con le stesse sanzioni. Comma 6 e comma 7 sono quindi assolutamente equiparati e questo non va bene”.

L’avvocato Benelli (sinistra) e il magistrato Ceglie (destra)

Della stessa idea il dottor Donato Ceglie, magistrato di grande esperienza: “A leggere le norme e i decreti attuativi della materia del gioco, mi è venuto il mal di testa. C’è una confusione totale, è necessario un quadro normativo di riferimento che marchi una netta differenza tra comma 6 e comma 7. L’equiparazione tra comma 6 e comma 7 deve essere dichiarata illegittima, ma non è facile perché ci sono di mezzo lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. Mai come in questo momento storico, ben venga un gioco che si traduca in un intrattenimento sano, allegro e formativo”.

“La normativa sull’amusement è frastagliata e complicata. Si deve andare verso una disciplina univoca, che abbracci anche Esports e Sale LAN. La prospettiva è quella del riordino, come per il gioco con vincita in denaro”, il monito dell’avvocato Travia (Studio Lorenzoni). A proposito di Esports e Sale-LAN, di particolare interesse il convegno “Esports e Amusement: tra regolamentazione e opportunità di business”, che ha visto il confronto tra imprenditori ed esponenti di un settore che ha bisogno, al pari dell’amusement, di un quadro normativo chiaro e preciso al più presto.

Esports e amusement a confronto a Bergamo

Sergio Milesi, presente a Bergamo nella doppia veste di CEO di LOG e rappresentante Astro, ha commentato: “Sugli Esports è necessario quanto prima un inquadramento normativo. Per quanto riguarda l’amusement, è arrivato il momento di una confederazione di tutte le associazioni, per parlare con una unica voce verso il governo. Il mondo dell’intrattenimento deve subire una deregolamentazione, non può essere associato al settore delle vincite in denaro, non c’è niente di pericoloso nelle nostre attrezzature, il nostro è un mondo di puro intrattenimento. E’ assurdo che sia associato al gioco d’azzardo”.

“Un imprenditore non dovrebbe essere considerato fuorilegge, se non c’è una legge. Purtroppo il sistema italiano non riesce a stare al passo coi tempi – il pensiero di Luigi Caputo, CEO e founder dell’Osservatorio Italiano Esports – Abbiamo presentato il White Paper alla Camera dei Deputati, la parte parlamentare e di normativa è essenziale. E’ importante cominciare a creare un ponte tra amusement e gaming, dobbiamo far conoscere questo settore, perché la conoscenza è fondamentale in tutte le sedi, istituzionali e politiche”.

A fargli eco è Alessio Cicolari, CEO di AK Informatica: “Il problema è che adesso la palla è in mano al legislatore, ADM ha fatto tutto ciò che poteva, ma ora è la politica a dover agire e questo è il problema. E’ il momento che la politica capisca che gli Esports danno lavoro, creano indotto, anziché avere paura di questo settore. Il problema non è l’apparecchio in sé, ma come viene utilizzato”.

Roberto Marai, presidente FaroPlay

Infine, il punto di vista degli operatori dalle parole di Roberto Marai, presidente FaroPlay: “Bisogna dare una mano a questo settore, che soffre a causa dell’accostamento con gli apparecchi comma 6. Tutti noi imprenditori italiani dovremmo essere trattati alla stessa stregua, tutti abbiamo bisogno di avere certezze, di poter lavorare e di poter investire senza ricevere brutte sorprese. Non possiamo essere equiparati agli apparecchi che pagano denaro, con le stesse regole stringenti”.

Tante voci ma un unico coro: il mondo dell’amusement deve cambiare ed evolversi e per farlo ha bisogno di staccarsi dalla normativa sugli apparecchi comma 6 con vincita in denaro. Associazioni e aziende aspettano tutele e regole chiare: la palla passa al governo, alla politica e ad ADM. 

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